Prima di elencare proprietà e caratteristiche del lino, scopriamo meglio questo bellissimo e pregiato tessuto.
Il lino (Linum usitatissimum) è una fibra naturale, composta per il 70% da cellulosa, dall’origine molto antica, con diverse proprietà che lo rendono un tessuto davvero di pregio.
Il Lino è uno dei tessuti più resistenti che esistano grazie alla sua componente cellulosica, che ne rinforza le fibre. La trama non troppo stretta rende il tessuto di lino traspirante, leggero e fresco al tatto. Ha proprietà isolanti e termoregolatrici e di assorbimento dell'umidità , che lo rendono una fibra ideale sia per l'abbigliamento che per la biancheria per la casa. Anche definito materiale nobile, perché essendo una fibra naturale è anallergico, quindi non irrita la pelle e non attira le polveri.
Può essere utilizzato per realizzare i capi di vestiario per la stagione estiva ma anche come materiale per la biancheria della casa (lenzuola, tende, cuscini, copridivani, tovaglie, asciugamani).
Il lino è molto apprezzato per le sue molteplici qualità – che vedremo nel dettaglio nel paragrafo dedicato – tra cui spiccano la versatilità, la sostenibilità, il suo essere ipoallergenico e traspirante, la freschezza e la resistenza, oltre alla sua indiscutibile bellezza estetica.
Particolarmente amato nella stagione estiva per la sua leggerezza, il lino è un materiale nobile molto versatile che permette di realizzare set di lenzuola in lino pregiate e dal fascino organico.
Dotato di una storia antichissima, oggi viene prodotto soprattutto nell’Europa Centrale.
Un esempio di prodotto in lino pregiato? Eccolo nella prossima immagine.
La storia del lino
Il lino, definito una fibra nobile, era utilizzato fin dall’8.000 a.C., il che lo rende probabilmente il tessuto più antico al mondo.
Gli antichi Egizi ricoprivano proprio con il lino le mummie dei faraoni in segno di omaggio, i Fenici lo esportavano e commercializzavano in Nord Europa.
In seguito fu utilizzato dai Romani come materiale per le tovaglie e altri elementi del corredo casalingo, e il suo utilizzo esplose durante il Rinascimento, periodo nel quale si confermò simbolo di ricercatezza ed eleganza, come è anche al giorno d’oggi.
Il lino oggi è coltivato e lavorato prevalentemente in Europa (oltre il 70% della produzione di lino mondiale avviene nel nostro continente), in particolare in Francia, in Belgio e nei Paesi Bassi, che hanno ricevuto il marchio di qualità di “Master of linen”, questo grazie soprattutto al clima umido e freddo, estremamente favorevole, alla presenza del tipo di terreno più adatto e ai secoli di esperienza maturata dai linicoltori della zona.
Lino: caratteristiche, proprietà e benefici
Il lino è una fibra tessile amatissima per le sue caratteristiche:
- sostenibilità: è una fibra ecologica, naturale, la cui coltivazione arricchisce l’humus del terreno e che non sfrutta l’utilizzo di irrigazione artificiale (è sufficiente l’acqua piovana) né di pesticidi; è inoltre riciclabile e biodegradabile al 100%
- non provoca allergie: questo tessuto è infatti anallergico e battericida, ottimo anche sui tipi di pelle più delicati
- resistenza: il lino è una fibra davvero molto resistente, che non si rovina con ripetuti lavaggi ma anzi, grazie ad essi acquista maggiore morbidezza, non si deforma né si ingiallisce, anzi diventa via via sempre più bianco
- termoregolazione: il lino è infatti in grado di donare freschezza (è perfetto per gli abiti estivi) ma al tempo stesso riesce a mantenere costante il calore (dunque va bene anche in inverno)
- traspirazione: questo tessuto riesce ad assorbire in modo ottimale l’umidità e contemporaneamente a far respirare la pelle; riesce a filtrare anche i raggi UVA
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Tipologie di lino
Il lino si suddivide principalmente in tre diverse tipologie, a seconda della finezza della sua fibra, che è comunque di tipo rigido (per questo poi il tessuto appare “stropicciato”):
- lini fini: dotati di fibre più sottili, sono perfetti per i pizzi, i merletti, i filati sottili e le tele più pregiate, come la tela batista
- lini mezzani: con una fibra di media dimensione, sono i più usati per le tele comuni come i capi d’abbigliamento, gli asciugamani e le lenzuola
- lini grossi: dotati di fibre più spesse, sono usati generalmente per le tele ordinarie, ad esempio le tovaglie o i canovacci
Inoltre, il residuo della lavorazione del lino, cioè la stoppa, si usa per realizzare spaghi e corde.
La lavorazione del lino
Il lino è composto da fibre che vengono estratte da una pianta, alta circa un metro, che ha piccoli fiori bianchi e azzurri, che fioriscono contemporaneamente in un unico giorno.
- Raccolta: l’intera pianta viene estirpata dal suolo per riuscire ad ottenere il massimo della lunghezza della fibra, che poi viene messa a macerare. Il momento della raccolta dipende dallo spessore della fibra che si vuole ottenere: se si desidera una fibra molto fine, si dovrà estirpare la pianta molto presto, quando è ancora tenera; viceversa si aspetterà di più per avere una fibra più spessa.
- Strigliatura: le fibre del lino vengono estratte dalla corteccia della pianta, che viene decorticata; vengono eliminati i residui legnosi e le fibre vengono pulite e pettinate
- Filatura: in seguito, le fibre vengono filate attraverso le tecniche più antiche e pregiate, producendo diversi tipi di filato a seconda della qualità che si vuole ottenere
- Nobilitazione: con questo termine si indicano alcuni procedimenti atti a impreziosire ulteriormente il lino per poi commercializzarlo. Essi sono principalmente il candeggio, che prepara le fibre alla colorazione, la tintura, che avviene immergendo il filato in una soluzione di acqua e colorante, e gli appretti, che irrigidiscono le fibre del tessuto.
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