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Come apparecchiare la tavola: cosa dice il galateo

come apparecchiare la tavola

Michela Pisanu

Apparecchiare la tavola è un gesto rituale della quotidianità domestica che chissà quante volte abbiamo compiuto nella vita. Un rito che celebriamo in maniera automatica, spesso inconsapevoli delle specifiche indicazioni e “regole” da seguire per avere una tavola perfettamente apparecchiata.

Le regole del galateo hanno sempre suscitato interesse e curiosità, soprattutto perché dietro ad ogni indicazione c'è una ben precisa logica che è quella della funzionalità e comodità di fruizione dello spazio tavola. Perché, non dimentichiamolo, il pranzo (come la cena) è momento di condivisione da trascorrere in piena serenità e relax.

Vediamo allora quali sono le regole e i dettami del galateo in merito a come apparecchiare una tavola.

 

CURIOSITÀ
Il termine “Galateo” nasce nel 1558 con la pubblicazione del trattato “Galateo overo de’ costumi” incentrato sulle buone norme di comportamento. Venne scritto da Giovanni Della Casa che lo dedicò ad un suo carissimo amico. Il suo nome? Galeazzo Florimonte, latinizzato in Galatheus.

 

COME APPARECCHIARE LA TAVOLA SECONDO IL GALATEO

Che si tratti di un pranzo tra amici o di una cena formale, la domanda che ci si pone è sempre la stessa: come apparecchiare? Anzitutto sfatiamo un primo luogo comune: una tavola elegante può essere anche una tavola semplice. Il galateo non è infatti sinonimo di sfarzosità e pomposità ma, semplicemente, di buon senso e logica per una mise en place al contempo funzionale ed esteticamente piacevole. Una tavola ben apparecchiata è anche una tavola bella da vedere che trasmette un immediato senso di cura, attenzione e premura nei confronti dei propri ospiti.

Il bon ton, alla fine, è anche questo: mettere a proprio agio e far sentire ben accolti parenti, amici, conoscenti, andando oltre la corretta disposizione dei bicchieri a tavola o la scelta del tipo di tovaglia.

 

LA TOVAGLIA: COLORE E TESSUTO SECONDO IL GALATEO

La tovaglia, elemento indispensabile per apparecchiare la tavola, può essere di qualsiasi colore, fantasia e tessuto. Non importa che si tratti di una tovaglia in cotone o di una tovaglia in lino, in tinta unita o delle più disparate fantasie. La cosa importante è che si adatti al tono della cena o del pranzo: niente tovaglie eccessivamente eleganti quindi per cene o pranzi informali e, all'opposto, bandite le tovaglie troppo "sempliciotte" per cene importanti e manifestamente formali.

Per una cena tra amici si può optare anche per runner e tovagliette americane, sconsigliati invece per cene formali.

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Estetica. Banale e scontato a dirsi: la tovaglia deve essere immacolata e perfettamente stirata in modo da trasmettere un'immediata sensazione di ordine e pulizia, sinonimi di cura e riguardo nei confronti degli ospiti. Attenzione quindi a non lasciarvi sfuggire qualche macchia che può essere scampata al lavaggio! Se poi si tratta della vostra tovaglia preferita, quella che avevate scelto per la cena, sappiate che ci sono tutta una serie di accorgimenti e consigli su come smacchiare le tovaglie, anche dalle macchie più difficili!

Occhio anche alle fastidiose pieghe post-stiratura, per nulla belle da vedere e che trasmettono un senso di disordine e noncuranza. L'unica piega ammessa è quella tipica orizzontale, contemplata però solo per informali cene tra amici. Nelle cene formali non deve esserci nessunissima traccia di pieghe, nemmeno quella orizzontale!

Colore della tovaglia. In caso di cene formali il bianco è sicuramente il colore maggiormente consigliato ma, come prima anticipato, non c'è nessuna regola che vieti l'utilizzo di una tovaglia colorata in tinta unita o in fantasia. In questo caso occorrerà coordinare anche bicchieri, piatti e posate al colore principale della tovaglia, in un'ottica di armonioso equilibrio degli elementi. 

Caduta della tovaglia. La caduta della tovaglia dovrebbe essere di circa trenta-quaranta cm, ossia della lunghezza ottimale per appoggiarsi sulle gambe senza però creare ingombro ai commensali.

Utilizzo del sotto-tovaglia. La scelta di utilizzare il sotto-tovaglia è discrezionale. Non è assolutamente obbligatorio ma decisamente utile nel caso di un tavolo particolarmente delicato che richiede qualche accortezza in più. Per esempio nel caso di tavoli che possono venire danneggiati dal calore dei piatti. Il sotto-tovaglia evita inoltre lo scivolamento della tovaglia sul tavolo e attutisce il rumore delle posate che vengono poggiate sopra, soprattutto quando gli ospiti sono tanti.

I tovaglioli. Devono essere in tinta con la tovaglia e obbligatoriamente in stoffa. Per i pratici tovaglioli in carta, si può fare uno strappo alla regola ma solo per cene tra amici. Vanno piegati in maniera semplice e funzionale, a rettangolo o triangolo.

 

COME PREPARARE LA TAVOLA: POSATE, PIATTI, BICCHIERI

Entriamo nel vivo delle domande più frequenti che vengono poste quando si tratta di capire come si deve apparecchiare: dalla disposizione dei bicchieri a tavola alla posizione del tovagliolo, dall'utilizzo del centrotavola al cestino per il pane. Procediamo con ordine e ricordiamoci sempre: è il buonsenso a guidarci.

Come disporre i piatti a tavola? In primis si mette il piatto piano e a seguire quello fondo (se sono previste minestre, vellutate etc). Infine il piattino da antipasto. Il sottopiatto è facoltativo ma se si decide di metterlo non deve essere tolto fino alla fine della cena. Ad ogni cambio portata i piatti vanno rimossi ma solo quando tutti i commensali hanno terminato.

Per quanto riguarda poi le portate, la regola è abbastanza conosciuta: si inizia a servire dall'ospite più importante e a seguire le donne. Gli uomini vengono serviti per ultimi. È importante non fare porzioni troppo abbondanti in quanto deve essere garantita una razione sufficiente per tutti i commensali in caso di bis. Tutto può essere servito due volte ad eccezione di minestra, brodo, frutta e formaggio.

 

CURIOSITÀ
In Cina è buona norma lasciare un boccone nel piatto. Finire tutto quanto presente nel piatto è considerato uno sgarbo in quanto equivarrebbe a dire che la porzione servita non era sufficiente.

 

Come si mettono le posate a tavola? Dopo i piatti è la volta delle posate e sono in tanti a chiedersi quale sia la corretta posizione delle posate a tavola.

Anzitutto le forchette vanno messe alla sinistra del piatto e la regola d'oro è quella di collocare più esternamente (e quindi più lontano dal piatto) la posata che viene utilizzata per prima e a seguire le altre. L'ordine, dall'esterno verso l'interno è quindi: forchetta per antipasto, forchetta per primo e infine per secondo.

Il coltello va messo invece alla destra del piatto con la lama rivolta verso il piatto stesso (se rivolta infatti verso l'esterno, ci si potrebbe ferire con la lama). Infine, a destra del coltello, va messo anche il cucchiaio in caso il primo sia un brodo, una minestra, una zuppa.

Le posate invece per la frutta e per il dessert vengono messe sopra il piatto in posizione orizzontale (forchettina con rebbi verso destra, coltellino con lama verso sinistra e cucchiaino con manico verso destra). Ultimamente si tende però a non metterle in tavola e a portarle direttamente con il dessert. 

Come abbiamo visto, il numero e la tipologia di posate dipende ovviamente dal numero di portate previste e anche dal tenore delle cena. Tra amici si può anche evitare di riempire la tavola di posate: possono essere sufficienti due forchette, un coltello ed eventualmente il cucchiaio.
 

CURIOSITÀ
Nessun rischio di confondersi in Thailandia dove la forchetta viene usata solo ed esclusivamente per portare il cibo al cucchiaio, unica posata utilizzata per mangiare.

 

Come sistemare i bicchieri? I bicchieri vanno posizionati a destra, sopra coltello e cucchiaio. Ma quanti devono essere? Il galateo consente un massimo di 5 bicchieri a testa: due per il vino bianco, due per il vino rosso e uno per l'acqua. Solitamente sono però 3: uno per il vino bianco, uno per il vino rosso e uno per l'acqua da sistemare per altezza decrescente. Il bicchiere per l'acqua è quello che viene collocato nella posizione più esterna in quanto, essendo solitamente il più basso, per prenderlo non si corre il rischio di far cadere gli altri. 

I bicchieri vanno poi cambiati se si cambia il tipo di vino e comunque tolti prima del dessert.

Per una cena a casa è ovviamente impensabile, quando non esagerato, prevedere 5 o 3 bicchieri a testa. Ne bastano 2: uno per il vino e uno per l'acqua.

 

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CURIOSITÀ
In Giappone non ci si può riempire il bicchiere di vino da soli ma deve essere il vicino di tavola a farlo. Vietato inoltre iniziare a bere se tutti non hanno il bicchiere pieno (questa, in realtà, è buona norma anche nella nostrana Italia).

 

Il tovagliolo va messo a destra o a sinistra? Sono in molti a chiederselo e la risposta è univoca: a sinistra per una semplice questione di comodità nel prenderlo e dispiegarlo per poi metterlo sulle gambe. Talvolta lo si può anche poggiare sul piatto ma mai dentro al bicchiere.  

COSA SI PUÒ METTERE A TAVOLA E COSA NO

Oltre a piatti, bicchieri, posate e tovaglioli ci sono altri elementi e accessori che possono essere messi in tavola (e altri che vanno assolutamente evitati come per esempio posacenere e stuzzicadenti). Vediamone alcuni.

Il piattino per il pane. Secondo il galateo il pane non deve mai essere messo direttamente sulla tovaglia ma servito su un piattino o un cestino da posizionare a sinistra sopra le forchette. Il pane è considerato cibo sacro ed è uno dei pochi alimenti che può essere toccato con le mani.

 

CURIOSITÀ
Contrariamente a quanto siamo abituati a fare, il pane non andrebbe mai tagliato con il coltello, bensì spezzato con le mani come richiamo alla liturgia cattolica.

 

Il centrotavola. Secondo il galateo il centrotavola non dovrebbe mai mancare sul tavolo ma con alcuni accorgimenti: deve impreziosire senza appesantire e, soprattutto, non deve costituire elemento di disturbo per i commensali, impedendo per esempio che si possano vedere bene in faccia. Da evitare quindi centrotavola con dimensioni eccessive ed ingombranti. 

Addobbi e decorazioni. Quando si pensa a come poter apparecchiare in modo carino ed originale, per esempio a Capodanno o per il compleanno di una persona cara, si pensa spesso ad addobbi e decorazioni. Niente lo vieta se si tiene a mente la cosa fondamentale: lo spazio tavola deve essere confortevole, ordinato ed equilibrato e nulla deve creare ingombro o fastidio. Da evitare quindi oggetti che si frappongono tra gli ospiti o candele aromatiche che possono infastidire col loro profumo e simili. 
Addobbi e decorazioni possono poi cambiare a seconda dell'occasione: una tavola di Pasqua sarà senz'altro differente da una tavola estiva

Sugli addobbi ci si può poi sbizzarrire quanto si vuole, giocando con la fantasia e con la creatività per dare carattere in determinate

Sale, pepe e altri condimenti. Sale, pepe e altri condimenti possono essere portati a tavola qualora il tipo di portata ne richieda l'utilizzo. Una buona soluzione è quella di utilizzare il ménage evitando così di sparpagliare i contenitori sulla tavola.

 

CURIOSITÀ
In Portogallo chiedere del sale o del pepe viene considerata un'offesa nei confronti di chi ha cucinato perché equivale a dire che il cibo non è stato ben condito.

 

Eventuali coppe lavadita. In caso la cena preveda qualcosa che può essere mangiato con le mani, devono essere portate in tavola sopra un piattino da frutta e coperte con un tovagliolino da utilizzare per asciugarsi le dita dopo essersele lavate.

Ora che sai come apparecchiare alla perfezione la tua tavola non ti rimane che renderla ancora più accogliente con una bella tovaglia. Puoi dare un'occhiata qui per trovare quella che più ti piace!